Il Quotidiano 17 gennaio 2009
lunedì 25 ottobre 2010
domenica 18 gennaio 2009
18 gennaio 2009 - Ostuni
GIORNALISMO
"MAFIA, UNA GUERRA SENZA CONFINI"
di Michele Cagnazzo, Criminalista e Studioso di Scienze Criminalistiche Applicate specializzato in tematiche di mafia e criminalità organizzata.
di Michele Cagnazzo, Criminalista e Studioso di Scienze Criminalistiche Applicate specializzato in tematiche di mafia e criminalità organizzata.
Durante la presentazione è prevista la proiezione di un filmato inedito "La Catena Umana" e con l’aiuto degli ospiti presenti si affronterà il tema della legalità, a partire da quello che ciascuno di noi può fare nella lotta a questo fenomeno fino al prendere finalmente coscienza che la mafia costituisce un impegno prioritario da portare avanti con assoluta precedenza e rigore.
Opera di sensibilizzazione che deve obbligatoriamente essere fatto nelle scuole, nella comunità sociali, al fine di smuovere le coscienze.
Un tour della legalità per scuotere le coscienze e soprattutto per creare importanti spunti di riflessione per la nostra quotidianità.
Opera di sensibilizzazione che deve obbligatoriamente essere fatto nelle scuole, nella comunità sociali, al fine di smuovere le coscienze.
Un tour della legalità per scuotere le coscienze e soprattutto per creare importanti spunti di riflessione per la nostra quotidianità.
sabato 17 gennaio 2009
17 gennaio 2009 - Fasano
TEATRO
"W LA MAFIA"
di e con Aldo Rapè
regia Nicola Vero
Calogero Nicosia è un uomo di 30 anni ma da bambino, però, vede cadere in un agguato mafioso i propri genitori.
Esperienza che gli cambierà, per sempre la vita e il modo di pensare.
Nel giorno del suo diciottesinmo compleanno decide di trasferirsi e di vivere in alto, su un albero o, meglio, su qualcosa di immaginario, proprio ad un passo dal cielo dove, finalmente, scoprirà, la bellezza della libertà, l’autenticità della natura ed anche se stesso. Lassù si sente invincibile perché può combattere il mostro, proprio come suo padre glielo ha approssimativamente descritto quando era bambino, evitando i suoi colpi riuscendo, con rabbia e dolore, a deriderlo e denigrarlo urlando: W LA MAFIA!
Un modo per esorcizzare la paura di cui è invasato, ma anche un modo per sentire più vicini i propri genitori.
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